Domenica 29 sett
Teatro Modena ore 18.00
Cerimonia della consegna del PREMIO ALLA CARRIERA al giornalista Sigfrido Ranucci conduttore della trasmissione d’inchiesta Rai3 Report, che dialoga con Paolo Mosanghini, giornalista e scrittore direttore del Messaggero Veneto. Sarà occasione anche di parlare del libro del premiato La scelta (Bompiani, 2024)
Per la prima volta un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, racconta sé stesso e il suo lavoro.
Sigfrido Ranucci Giornalista italiano (n. Roma 1961). Laureato in Lettere, ha iniziato la sua carriera a Paese Sera, per poi passare al Tg3 dove si è occupato di cronaca e attualità e a RaiNews. Dal 1999 è stato un inviato Rai, anche nei Balcani e a New York. Ha realizzato numerose inchieste tra l’altro sulle stragi di mafia, tra le quali l'ultima intervista al giudice P. Borsellino, sul traffico illecito di rifiuti e sull'utilizzo di armi non convenzionali. Per queste inchieste ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ilaria Alpi e il Premiolino. Dal 2006 è coautore di Report, con M. Gabanelli, che nel 2017 ha sostituito nella conduzione. Nel 2024 ha pubblicato il libro La scelta.
"Domenico Iannacone inizia la propria carriera giornalistica sulle testate regionali Corriere del Molise e Il Quotidiano del Molise, diventando in seguito caporedattore nell'emittente locale TRC, collaborando anche con Italia News Network. Dal 2001, anno in cui entra in Rai, al 2003 lavora nella redazione del magazine Okkupati, in onda su Rai 3. Sulla stessa rete diventa inviato, dal 2004 al 2008, per la trasmissione Ballarò e nel 2007 per Domenico Iannacone W l'Italia di Riccardo Iacona.
Autore di documentari di impatto sociale e di inchieste, realizza nel 2002 Grammatica di un terremoto sulla tragedia di San Giuliano di Puglia, e nel 2008 per Rai 3 il documentario Vacanze d'Italia. Dal 2007 è tra gli autori del programma Presadiretta, in onda su Rai 3. Vince tre volte il Premio Ilaria Alpi nella sezione ""miglior reportage italiano lungo"": nel 2008 con Il Terzo Mondo, sul quartiere napoletano di Scampia; nel 2010 con Il Progetto ovvero Storia di un'Italia incosciente, racconto sull'elusione delle leggi e sulla sicurezza; nel 2011 con Evasori, inchiesta sull'evasione fiscale. Dal 2013 al 2018 con I dieci comandamenti, in seconda serata su Rai 3, si cimenta per la prima volta nella conduzione. Il programma, e una sua inchiesta all'interno, gli valgono altre due volte il Premio Alpi, e il premio ""Ideona"" come ""migliore TV d'autore dell'anno"".
Il 14 dicembre 2018 gli è stato conferito a Campobasso il premio ""San Giorgio"". Torna alla conduzione nel 2019 con la striscia quotidiana Che ci faccio qui. Nel 2022 per Rai Radio 2 realizza il podcast Il sillabario delle emozioni. Nel 2023 porta in tournée teatrale Che ci faccio qui in scena, in continuità con la narrazione televisiva."
La scelta di Sigfrido Ranucci Bompiani, 2024
Sinossi: Per la prima volta un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, racconta sé stesso e il suo lavoro.
La mia compagna di viaggio comincia lentamente a piegare il foglio e alla fine me lo porge. È un airone, un origami bellissimo. “Ne ha bisogno” mi dice. “Lei deve volare alto. Chi vola vede dal cielo ciò che nessuno ha mai visto.
Sigfrido Ranucci è uno di quegli uomini che coincidono in modo assoluto con il lavoro che si sono scelti. Insieme alla sua équipe di Report – programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia – ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. La forza di Report è nella semplicità della scelta: offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti. Per la prima volta Ranucci racconta il cammino che lo ha condotto sin qui; lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure – come suo padre, atleta e finanziere di grande carisma, e il suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24 – che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo. Da queste pagine emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”. E di trovare ogni volta la risposta, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.